di Cristian Magnani.
Estate, caldo, acqua bassa, trasparente e praticamente ferma, uno scenario familiare a chi frequenta i piccoli corsi d’acqua.
Arriviamo sul fiume e scorgiamo diversi grossi cavedani nuotare tranquilli, nell’acqua limpida. Gasatissimi, pregustando già una bella pescata, lanciamo in acqua una piccola manciata di bigattini. Purtroppo ci accorgiamo immediatamente che i pesci non si mostrano particolarmente interessati: non si precipitano a ghermire le larve e non vanno in competizione alimentare tra di loro. Proviamo a pescarli a vista, con finali sottilissimi e ami microscopici ma la nostra esca, le rare volte che riesce ad attirare l’attenzione di uno di quei grossi pesci, viene quasi immancabilmente rifiutata.
Arriviamo sul fiume e scorgiamo diversi grossi cavedani nuotare tranquilli, nell’acqua limpida. Gasatissimi, pregustando già una bella pescata, lanciamo in acqua una piccola manciata di bigattini. Purtroppo ci accorgiamo immediatamente che i pesci non si mostrano particolarmente interessati: non si precipitano a ghermire le larve e non vanno in competizione alimentare tra di loro. Proviamo a pescarli a vista, con finali sottilissimi e ami microscopici ma la nostra esca, le rare volte che riesce ad attirare l’attenzione di uno di quei grossi pesci, viene quasi immancabilmente rifiutata.
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